Renato Guttuso, Michele Cordaro, Biagio Pace, Saro Franco, sono
soltanto alcuni dei nomi di artisti e intellettuali ai quali l'assessorato dei
Beni culturali e dell'Identita' siciliana ha deciso di intitolare, nei giorni
scorsi, i musei regionali delle citta' dove sono nati e ai quali e' legata la
loro attivita'. Al pittore bagherese Renato
Guttuso e' stato intitolato il museo
regionale d'arte moderna e contemporanea ''Riso'' di Palermo; il museo interdisciplinare regionale di
Caltanissetta e' intitolato a Michele
Cordaro, storico e critico d'arte nisseno che fu, tra l'altro, direttore
dell'Istituto nazionale per la grafica e direttore dell'Istituto centrale per
la conservazione e il restauro; al docente di archeologia di Comiso Biagio Pace (1889-1955), che fu anche
presidente della Commissione legislativa per l'Educazione nazionale della
Camera, accademico dei Lincei e accademico d'Italia, e' stato intitolato il museo interdisciplinare di Ragusa. A
Pace si devono i ritrovamenti archeologici a Camarina e a Mozia, vicino a
Marsala; fu autore di studi sulla Sicilia bizantina e ottenne nel 1943 il
premio dell'Accademia d'Italia per le scienze morali e storiche. Pace fu
direttore della missione archeologica nel Sahara che porto' alla luce la
civilta' dei Garamanti. Il museo
regionale di Adrano e' stato intitolato al professore e cultore di
archeologia Saro Franco (1924-2005);
il museo archeologico regionale di
Camarina ha adesso la denominazione ''Antonino
Di Vita'' (1926-2011), l'archeologo e accademico dei Lincei che, nel 1958,
ha avviato - dopo quelle di Paolo Orsi all'inizio del secolo scorso - le
campagne di scavi che hanno portato alla scoperta della citta' di Kamarina; al
ceramista e archeologo di Caltagirone Antonino
Ragone (1916-2011), al quale si deve la celebre scalinata monumentale di
Santa Maria del Monte a Caltagirone, e' stato intitolato il museo regionale della Ceramica. Nelle
intitolazioni sono state ricordate anche
le vittime di due disastri nelle miniere siciliane: il museo regionale delle miniere di zolfo di Agrigento con sede nelle
miniere Ciavolotta e Cozzo Disi e' stato ribattezzato ''4 luglio 1916'', in memoria degli 89 minatori che quel giorno
persero la vita per il crollo di alcune gallerie e le emissioni di idrogeno
solforato; per ricordare i 65 operai morti nella miniera di Gessolungo a
Caltanissetta per l'esplosione dovuta a una fuga di gas grisou, il museo regionale delle miniere di
Caltanissetta e' stato titolato ''12
novembre 1881''. Quel giorno, morirono anche 19 bambini, nove dei quali
rimasero senza nome. Il loro cimitero, detto ''dei carusi'' e' visitabile
vicino alla miniera.
Fonte: ASCA
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