giovedì 30 maggio 2013

Welcome Work / arti occupate. L’1 e il 2 giugno al CoCA di Modica per dare il giusto valore a chi fa dell’arte e della cultura il proprio lavoro.



48 ore per mostrare tutta la forza e la necessità della presenza paritaria delle professioni intellettuali, dell'arte e della cultura dentro il sistema sociale, economico e politico. Non è più tollerabile la discriminazione tra le professioni, non è più tollerabile la totale mancanza di politiche culturali specifiche e dirette da figure competenti. Non è accettabile, in una società civile, vivere senza biblioteche, musei, teatri, sale per la musica, spazi espositivi, centri culturali, laboratori, contratti. Non ha nessun senso pagare tasse scolastiche e universitarie per discipline, accademie e corsi specialistici per scoprire che gli studi umanistici, artistici e dei beni culturali non hanno reale sbocco professionale. Che questi indirizzi e percorsi di studi vengano chiusi se la nazione, le regioni e i comuni non sono capaci di porre i cittadini in condizione di svolgere un lavoro in relazione a sforzi e competenze conquistate.

Il titolo di questa "2 giorni" non è uno scherzo. Vogliamo parlare esattamente di LAVORO. Una parola, uno status, un concetto che avvelena la mente e il cuore di chi lo pensa mentre guarda al proprio futuro ; di chi lo desidera o di chi lo elemosina. I motivi di questo avvelenamento sono tanti , di natura economica, sociale ed etica: si lavora per mangiare, per vivere , per sopravvivere; ma si lavora anche per avere un “posto” fisso nella società : un’identità; si lavora anche per essere accettati e per trarre conforto dal calduccio stagnante e appiccicaticcio di una routine normale e sicura. Ed è così che il lavoro da arte, madre del termine stesso dal quale si è “forzatamente” separato, si trasforma in incubo; un incubo in cui tra l’altro siamo tutti abituati a vivere e al quale tutti addirittura aneliamo.
Welcome work è un invito volto a ricostruire il senso e il significato del lavoro come arte e, soprattutto, a recuperare l’idea delle arti come lavoro. Perché è attraverso la cultura, la bellezza e la competenza che si creano e si coltivano le identità.

Le quarantotto ore di “occupazione” di un luogo che già lavora per l'arte e la cultura quale è il CoCA, vogliono essere una spinta che contribuisce a gettare nel vuoto proprio questi inutili ,banali e pericolosi dualismi.
Durante queste 48 ore viene invitato a Modica, tutto il popolo creativo possibile, spazi no profit, operatori culturali, artisti, attori, curatori, musicisti, scrittori, storici dell'arte, architetti e cittadini rendendo evidente e chiaro il segnale che si vuole emettere a tutto vantaggio di coloro che sono chiamati ad amministrare e decidere nei luoghi deputati. Dato che il progetto del CoCA ha preso piede nella città di Modica, l'altro invito è rivolto a coloro che aspirano ad amministrare questa come altre città, un invito a tutti per rispondere alle questioni sollevate, un confronto inevitabile, ma anche una dimostrazione tangibile di dialogo.


PROGRAMMA:

Sabato 1 giugno:

- ore 11:00 colazione ARTISTI-GIORNALISTI

Appuntamento mattutino che apre Welcome Work arti occupate - incontro tra due professioni che contribuiscono, tra le altre, all'evoluzione della nostra società e che per differenti motivi sono oggi oggetto di critica e, a volte, di emarginazione professionale.
La colazione vuole essere uno spazio di reciproca conoscenza per sottolineare il contributo che gli artisti e i giornalisti possono dare alla comunità che si intende vivere e costruire sulle basi dell'etica dell'informazione e l'illuminazione del progetto creativo-

- ore 11:30, Presentazione dell'opera "LOTTA LOGICA" di Andrea Janie
Il CoCA presenta l'opera inedita di Andrea Janie che ha scelto una parte triangolare per Lotta Logica. Un lavoro sintetico ed efficace che concentra l'attenzione sulle lotte di potere, su alcune delle logiche che ci governano e che si appesantiscono sulla vita.
"Lotta Logica" si aggiunge alle preesistenti opere installative di Rosario Antoci e Filippo Leonardi e si iscrive nella precisa intenzione del CoCA di connettere il pubblico all'opera d' arte contemporanea fruibile in uno spazio aperto, gratuito e condiviso.

- ore 12:30, APERITIVO & RINFORZO

- ore 14:00, SIESTA & TRANSITO LIBERO

- ore 18:00, PRESENTAZIONE DI "GALLERIA OCCUPATA"
Conversazione sui diritti degli artisti con Enrico Aresu. Galleria occupata è un'associazione nata per tutelare i diritti degli artisti, fornire sostegno legale e chiarire rapporti contrattuali di genere differente. Enrico Aresu presenta il progetto e ne chiarisce le finalità.

- ore 19.00, Presentazione della collaborazione tra vice versa e CoCA
Due bandiere, simbolo efficace di una collaborazione al fine di promuovere e invitare il pubblico a visitare vice versa il Padiglione Italia della 55* Esposizione internazionale d'Arte- Biennale di Venezia. Il CoCA avamposto sud per questo invito.

- ore 19:30, MUSICA LIVE "Tomorrow never knows":
Potrebbero essere degli allegri ragazzi modicani, attualmente talenti reali di una scena musicale in via di formazione. Il CoCA è lieto di dare voce ai loro strumenti e ai loro progetti non solo sonori.

PARADISI ARTIFICIALI con Andrea Agosta / Salvo Puma;

TINCOZERO con Giorgio Maltese / Armando Barni / Giorgio Sortino

- ore 22:00, LOVE THIS ROCK dj set a cura di Maurizio Olmo Giuca / Bikini Beat- Rock-Surf-
Ormai dj resident del CoCA, Maurizio Olmo Giuca presenta una personale selezione del Rock che lo influenza da sempre, il Surf per dare una spinta all'estate e il Bikini per portare un po’ di mare in giardino. Da non perdere!!

Domenica 2 Giugno:

- ore 10:00, RASSEGNA STAMPA ORIENTATA a cura di Daniela Sammito
La presenza dell'arte e della produzione culturale sui quotidiani del 2 giugno.
Daniela Sammito cura una rassegna stampa orientata al ritrovamento degli eventi e delle notizie che gravitano intorno alle professioni e produzioni culturali. Non solo cronaca dunque.

- ore 11:30, PETIS ENFANTS laboratorio per bambini a cura del CoCA staff
Il giardino invaso di bambini armati di fogli e matite colorate. L'idea è quella di fargli immaginare cosa vorrebbero fare da grandi. Un po’ come quando tutti volevamo fare i pompieri!! Si parte dalla lettura del libro "Non ti confondere" di Hervè Tullet.

- ore 13:30, GRIGLIATA & FILODIFFUSIONE

- ore 18:00, "UN ATTORE CI SALVA" / reading di CARLO CARTIER
Il CoCA è felice di farsi salvare dalla voce e dalle interpretazioni di Carlo Cartier che, sollecitato dai contenuti di Welcome Work arti occupate, contribuisce con un reading all'ombra dell'archivio.

-ore 19:00 SE VENITE, VENITE A RISPONDERE
Invito aperto ai candidati a sindaco di Modica per rispondere ad una domanda in busta chiusa
consegnata a mano. Se venite, venite e rispondete.

- ore 21:00, proiezione del film "VIVA LA LIBERTA" di Roberto Andò
Una proposta cinematografica ad hoc per portare il dibattito su altri piani, radenti, poetici ed umani.

- ore 22:00, FREE LIVE CONTEST
Tempo e spazio per chi vuole esprimersi, suonare, discutere e rivendicare lo status di artista-
Uno stage libero, un microfono aperto.

Proiezioni
Monitor 1 - "Vox Rerum" di Ivano Fachin
Monitor 2 - "Morti Bianche" di Cristina Larocca
Proiezione interna "Il futuro è obsoleto" – selezione lavori 1997-2002 di canecapovolto



Per info: +39 3386150881 / +39 3453534106

sabato 25 maggio 2013

Hirst e Cattelan patacche d'oro dell'immonda arte prezzolata


L'arte contemporanea? Non è più sacra, ma sacrilega. E l'estetica della nostra epoca? Imbarbarita. Le arti-star? Bravissime, ad applicare le migliori strategie di marketing: creano opere tecnicamente inconsistenti, anche se quotatissime. Hirst, Fabre e Cattelan? Sono dei bluff. Il circuito delle gallerie, del collezionismo e delle aste? L'industria delle patacche milionarie, un «prodottificio» a ciclo continuo che sforna falsi capolavori secondo i trucchi della peggiore manipolazione finanziaria. I musei? Magazzini scintillanti, depositi di civilizzazioni defunte, presi d'assalto da turisti ciabattoni alla ricerca del «pezzo» pop o della mostra evento.
Sono le massime filosofiche e iconoclaste di Jean Clair, storico dell'arte e accademico di Francia, polemista d'assalto, impietoso verso il sistema dell'arte contemporanea e delle attuali politiche culturali, in cui il valore non è dato dall'idea dell'opera, ma dalla propaganda del mercato. 
È il critico più critico di tutti. E quindi il migliore. Da Critica della modernità (Allemandi) a De immundo (Abscondita) fino a L'inverno della cultura (Skira), ha scritto pagine magnifiche e pamphlet violentissimi contro l'arte contemporanea immonda, contro quest'epoca nella quale mai si è dipinto così male, contro l'arte feticcio e i «mercanti del tempio» che ci rubano il Bello, contro il Louvre ad Abu Dhabi e le code davanti alla Gioconda, contro il nuovo dis-gusto e la mercificazione estetica... E tutto per cercare di arginare la deriva che sta trasformando l'arte in spettacolo e i musei in luna park. E per farlo, come ha ammesso lui stesso, «non ci resta che essere reazionari».


Fonte: il Giornale.it

venerdì 24 maggio 2013

Da galleria d’arte a “virtual gallery”. Nell’era del web tutto si fa online! O quasi…




Sono trascorsi più di vent’anni da quel 1991, anno di nascita della dirartecontemporanea fondata a Caserta da Angelo Marino. Da allora tante cose sono cambiate, non per ultima, la comunicazione. Così viene partorita l’idea di un nuovo progetto espositivo che punta a smaterializzare lo spazio fisico trasformandolo in luogo virtuale. Nasce dirartecontemporanea 2.0 – virtual gallery, in cui gli artisti sono invitati a esporre le proprie opere alle pareti delle sale di questa nuova piattaforma web. Sulla scia di Google Art Project, anche i privati sembrano dirigersi pertanto verso la fruizione online dell’arte che, sebbene ciò non ponga limiti geografici e di tempo, naturalmente non riuscirà a suscitare mai le stesse emozioni che è possibile provare dinnanzi a un’opera o lungo il percorso di una mostra. Per agevolare al massimo la fruizione, è possibile consultare delle video-interviste e dei focus didattici esplicativi del lavoro di ricerca. Si è voluto, inoltre, creare uno spazio apposito in cui verranno inseriti libri e scritti teorici di eminenti personalità e giovani ricercatori il cui interesse scientifico abbraccia e indaga il complesso universo dell’arte contemporanea e più in generale la creatività umana.
Non vi resta che “andare” a dare un’occhiata! www.dirartecontemporanea.eu

giovedì 23 maggio 2013

“AUDIOVISIONI DIGITALI / SCICLI #1”. Mostra internazionale di ricerche audiovisive



Scicli apre alla videoarte con una mostra internazionale di ricerche audiovisive. Dal 31 maggio al 1 giugno “Audiovisioni digitali / Scicli #1” nel centro storico della città barocca porterà in mostra ventisei artisti da diverse nazioni, una sound art night, incontri e ospiti d’eccezione per la presentazione del libro “La Videoarte nel mondo del software”. 
L'iniziativa promossa da Tecnica Mista, accoglie il progetto del C.A.R.M.A. di Roma (Centro d'Arti e Ricerche Multimediali Applicate) che rappresenta una delle realtà critico-scientifiche più autorevoli sulla attuale scena della videoarte in Italia.
La cura scientifica è affidata al gruppo Le Momo Electronique, che ha selezionato opere dall'archivio del C.A.R.M.A. e dall'ottava edizione del festival internazionale di videoarte Magmart di Napoli. 
“Audiovisioni digitali / Scicli #1” è un itinerario di proiezioni lungo il cuore della città, un progetto espositivo ambizioso e innovativo, che tra i suoi vari meriti ha quello di mostrare l'arte contemporanea, allo stesso tempo, dentro e fuori dagli abituali spazi espositivi.
Venerdì 31 maggio alle 23.00 il primo evento: “Sound Art Night”. Sabato 1 giugno alle 23.00 la presentazione del libro “La Videoarte nel mondo del software”, con interventi di Marco Maria Gazzano e Lino Strangis. Domenica 2 giugno alle 11.00 l’ultimo evento: “Sound Art Brunch” con prodotti tipici. Tra i vari artisti di rilievo nazionale e internazionale, la mostra si fregia della partecipazione di Robert Cahen (in esposizione alla galleria Quam), uno dei più grandi maestri della videoarte internazionale. Un percorso turistico culturale che si dirama tra palazzi storici, monumenti e chiese aperti per l'occasione fino a notte.

ARTISTI 
Rebecca Agnes (Italia/Germania) Alessandro Amaducci (Italia) Adriana Amodei (Italia) Mikhail Basov (Russia) Nicola Bettale (Italia/Francia) Robert Cahen (Francia) Piero Chiariello (Italia) Jean Detheux (Canada) Elisabetta Di Sopra (Italia) Ida Gerosa (Italia) Guglielmo Emmolo (Italia) Jessica Fenlon (U.S.A.) Francesca Fini (Italia) Igor Imhoff (Italia) Salvatore Insana (Italia) Igor Krasik (Germania) Artem Ludyankov (Russia) Antonello Matarazzo (Italia) Ouestbrouq (Francia) Mikey Peterson (U.S.A.) Mario Raoli (Italia) Jean-Michel Rolland (Francia) Rebecca Ruige Xu (U.S.A.) José Manuel Silvestre (Spagna) Lino Strangis (Italia) Hideyuki Tanaka (Giappone)


Investire nell'arte



I CONSIGLI DI IGOR ZANTI.

Immaginiamo un collezionista che vuole iniziare una raccolta d’arte contemporanea e dispone di 20.000 euro. Che cosa gli consiglia?
Con 20.000 euro si può iniziare una collezione piccola ma con lavori molto belli, puntando su artisti che, pur avendo prezzi molto contenuti, lavorano piuttosto bene. Mi concentrerei sugli artisti italiani, che hanno ancora quotazioni abbordabili e che meritano una sempre maggiore attenzione da parte del collezionismo. Attenzione, tra l’altro, che può essere ben ripagata sul lungo periodo se si fanno scelte ragionate.
Penso a Max Papeschi, con la sua serie di bianchi e neri che si sta muovendo molto bene anche all’estero, a Vanni Cuoghi, ma anche, rimanendo nell’ambito del neopop o del newbrow, a Laura Giardino, a Massimo Gurnari, a Giuliano Sale, oppure, ancora, a Michael Rotondi, che a brevissimo parteciperà ad una tripla personale in una delle più importanti gallerie di Mumbai.
Incontrano, tra l’altro, l’interesse di un pubblico molto trasversale e sono al centro di un impegno da parte di critici e gallerie per una loro promozione anche sui mercati esteri.
Consiglierei, inoltre, un investimento su opere un poco più costose ma comunque di grandissima qualità, come i lavori di Paolo Schmidlin che, a mio parere, è un autore molto molto sottovalutato a livello di mercato.

E con un budget di 50.000 euro?
Con un budget un po’ più alto credo si possa pensare ad internazionalizzare la collezione, rimanendo sempre sul versante dei giovani e rivolgendosi ad artisti provenienti dall’estero ed i particolare dall’oriente, che è uno dei nuovi e più promettenti scenari per l’arte contemporanea. In questo caso, senza ombra di dubbio, punterei su Thukral e Tagra, due eccezionali artisti indiani che lavorano con una vera e propria istituzione dell’arte nel subcontinente, la galleria Nature Morte, oppure alla giapponese Katsuyo Aoki, che è una dei porta bandiera di un progetto di rinascita della tradizione figurativa e decorativa giapponese. Spostandoci un po’ più ad ovest, ed in particolare nell’ex Unione Sovietica, mi concentrerei sul lavoro di Sasha Frolova e sulle sue futuristiche sculture gonfiabili in latex, una giovane autrice che sta lavorando molto bene e che è molto vicina – ne è stata per diversi anni assistente e collaboratrice – ad Andrej Bartenev, una vera e propria star dell’arte russa.

Quali sono gli artisti su cui investire oggi?
A mio parere un investimento – mi si conceda la parola – “speculativo” ha senso nei paesi dove la ricerca artistica è in forte espansione. Bisogna, di conseguenza, tenere sempre sott’occhio l’India, che sta avendo sulla scorta dello sviluppo economico una rinascita culturale molto importante e presenta un panorama artistico variegato e fortemente in crescita. Da non sottovalutare anche i Paesi Arabi, realtà fortemente emergenti, come ha dimostrato la bella rassegna “Future As Promise”, una sorta di padiglione pan-arabico presentato due anni fa alla Biennale di Venezia.
Avendo disponibilità economiche importanti terrei, inoltre, sott’occhio il lavoro di Laurent Grasso, artista francese che sta avendo un interessante sviluppo, l’iracheno Adel Abidin e l’italiano, oramai trapiantato negli Stati Uniti, Andrea Bianconi.

Meglio un’acquaforte di Morandi o un dipinto di un giovane emergente?
Assolutamente un dipinto di un giovane artista. Un’acquaforte di Morandi in ogni caso è un lavoro secondario nel catalogo dell’artista. Il lavoro di un giovane artista è invece una scommessa, è qualcosa che si apre sul futuro. Può essere una scelta azzardata ma più apprezzabile ed anche più divertente.
E’ necessario investire sull’arte giovane se vogliamo che ci sia un futuro per l’arte.
Acquistare un’acquaforte di Morandi può essere rassicurante da un punto di vista economico, ma è poco divertente. Investire sui giovani è un modo anche minimo per farsi promotori dell’arte contemporanea.
Storicamente le grandi collezioni nascono da persone che si sono messe in gioco ed hanno scommesso su artisti giovani o poco conosciuti. Non dimentichiamo che una della più importanti collezioni d’arte americana è nata dallo spirito visionario di un collezionista che ha saputo scommettere sul futuro, Giuseppe Panza di Biumo. Panza, pur non aveva immense possibilità economiche, ha raccolto una collezione che si sono contesi i musei di tutto il mondo. Avrebbe potuto collezionare Morandi, De Pisis o gli artisti più “sicuri” che andavano di moda, ma ha scelto di rischiare, di scommettere, di lasciarsi guidare dall’istinto e non ha quasi mai sbagliato. Ancora più significativo, in questo senso, è il caso di Herbert e Dorothy Vogel, due impiegati di New York che in cinquant’anni, con limitatissime risorse, hanno stipato una collezione immensa di opere – si parla di circa cinquemila lavori – di piccolo formato nel loro appartamento di due stanze a New York. Non grandi cifre, ma grandi intuizioni.

Che posizione hanno gli artisti italiani nel panorama dell’arte contemporanea?
Il discorso è un po’ complesso e riflette la particolare situazione del nostro paese.
Deteniamo, secondo uno studio dell’Unesco, il 70% del patrimonio artistico mondiale. Inevitabilmente, la maggior pare dei fondi dedicati alla cultura sono destinati alla conservazione e mantenimento di tale patrimonio.
Per l’arte contemporanea rimane ben poco, o quasi nulla, e manca un supporto istituzionale serio che permetta ai nostri artisti di poter lavorare ed essere presentati sulla scena internazionale.
Questo vuoto viene colmato dal sistema delle gallerie private – al momento, tra l’altro, molto in crisi – però la galleria lavora con ottiche differenti rispetto alle istituzioni: è una realtà commerciale, a cui viene demandato anche il ruolo di promotore culturale.
Questa anomalia comporta una ridottissima visibilità a livello internazionale e la presenza di pochissimi artisti sui palcoscenici esteri.
Se escludiamo i grandi nomi quali Vezzoli, Cattelan, Beecroft, quasi nessun artista italiano contemporaneo ha una visibilità di rilievo.
Al momento ci troviamo ai confini dell’impero, schiacciati, da un lato, dalla propaggine anglo americana, e dall’altro dal mastodonte orientale e privi di qualsiasi supporto che non sai l’iniziativa privata.

Quali sono le nuove tendenze nell’arte di oggi?
E’ difficile parlare di tendenze, o specificarne alcune. Girando per una grande fiera internazionale si trova veramente di tutto, dall’arte tardo concettuale alle derive neopop. Se la prima raccoglie, senza soluzione di continuità, l’eredità degli anni ’60 e ’70, la seconda è forse l’elemento di maggior novità nel panorama artistico internazionale. Siamo comunque e sostanzialmente in una deriva neoduchampiana, dove tutto è ammesso, in una dimensione post moderna dove è difficile parlare di singola tendenza perché i fenomeni culturali si sono fatti più complessi, dove vige un unico imperativo: ibridare.

In internet si sono sviluppate nuove forme d’arte?
Quella che viene definita arte virtuale è una realtà molto complessa ed oggetto di continua ricerca e definizione.
Con l’avvento di internet si sono sviluppate nuove forme di fare arte che però sfuggono ad una classificazione precisa.
Forse si può affermare che in internet ed attraverso la rete si sia attuata una rivoluzione post moderna dove l’ibridazione dei linguaggi, che vanno dalla grafica al cinema, dalla dimensione virtuale più classica alla perfomance interattiva, sta trovando terreno fertile.
E’ una dimensione talmente fluida che è difficile storicizzarla e definirla, ma che comunque bisogna tenere sempre presente. In tutto questo si inserisce anche un continuo modificarsi dei supporti, che cambiano ad una velocità impressionante, rendendo obsolete molte realtà artistiche nel giro di pochissimi anni.
L’era digitale ha una dimensione del tempo molto differente: pensiamo solo alle esperienze nate su Second Life, che stanno all’arte digitale contemporanea come una tavola di Simone Martini sta a un Pollock.
Bisogna inventarsi tutto in questo campo, anche nuove forme di giudizio critico… però è indubbiamente un panorama ed una prospettiva che necessariamente bisogna tenere presente se si pensa al futuro.

WHO’S WHO.
Igor Zanti è nato a Milano nel 1973. Si è laureato all’Università Statale di Milano in lettere moderne con una tesi in Storia dell’arte medievale e moderna.
Svolge da diversi anni attività di critico e curatore, collaborando con gallerie italiane ed internazionali e con diverse riviste d’arte. Insegna all’Istituto Europeo di Design ed è ideatore ed autore di programmi televisivi dedicati all’arte ed alla cultura contemporanea.


Fonte: ADtoday

martedì 21 maggio 2013

La prima volta del Padiglione Vaticano alla Biennale. Segnale di apertura della Santa Sede al dialogo con il tempo presente.



La partecipazione della Santa Sede alla Biennale di Venezia è certamente un evento che segna una rottura rispetto a un'immagine di Chiesa chiusa su se stessa che vuole difendere i propri territori e confini, contro una modernità che la vorrebbe schiacciare e annientare. Quando Paolo VI si rivolge nel 1964 agli artisti nella Cappella Sistina, dicendo loro «Noi abbiamo bisogno di voi», è ben consapevole del fatto che la Chiesa deve essere contemporanea al proprio tempo. Troppo grande era stata la frattura tra arte e fede. Occorreva riprendere un dialogo troppo a lungo interrotto. 

La Chiesa deve accogliere le sfide del proprio tempo, avere il coraggio di essere missionaria, di incidere nel tempo presente, non di rimpiangere il passato ricordato nostalgicamente come un periodo glorioso, pensando di farlo rinascere dalle ceneri. Cristo ha parlato alle persone con le quali ha vissuto, con il loro linguaggio, con le loro aspirazioni e desideri. Così dobbiamo fare anche noi! 

Da quell'evento storico è passato molto tempo. Malgrado questo appello accorato, non molto è cambiato. Le chiese costruite in questi ultimi decenni lasciano perplessi e interrogativi. Non parliamo poi delle immagini "sacre" che fanno davvero rimpiangere quelle ottocentesche, pur nel loro devozionismo stereotipato, alla "sulpicienne". Pessimo gusto, immagini vuote e artificiali realizzate da dilettanti sembrano le nuove caratteristiche di un'arte sacra che continua a invadere le chiese antiche e moderne, con conseguenze devastanti. 

In questo senso, l'avventura del Padiglione Vaticano è meritoria. Finalmente le porte della Santa Sede si aprono per dialogare con il tempo presente. Abbiamo la sensazione di respirare un'aria nuova e insolita. 
Per il padiglione della Santa Sede sono stati chiamati artisti di grande valore come Studio Azzurro, Josef Koudelka e Lawrence Carroll, chiamati a confrontarsi con il tema della Genesi, i primi undici capitoli. Tuttavia, che cosa apporteranno di nuovo rispetto alle opere che hanno presentato tante volte in vari spazi museali o nelle diverse gallerie italiane e straniere? In che modo aiuteranno a riflettere su Dio, sul mondo, sugli altri? Sono queste domande centrali. 

Quella che oggi appare una vera sfida è l'arte liturgica. Significa comprendere come possa uscire da quella sorta di ghetto in cui sembra essere drammaticamente rinchiusa da decenni. Dimenticare questo aspetto significa bypassare un tema sul quale oggi il dibattito è più aspro che mai. Proprio perché riguarda il senso più profondo dell'identità della Chiesa nel mondo contemporaneo. 


Fonte: Avvenire

lunedì 20 maggio 2013

Febbre da Biennale. In città girandola di eventi e mostre



Un diluvio di mostre, una girandola di eventi collaterali, un carosello di feste, drink e after hour che durante la settimana della Biennale agiteranno le acque di bacino San Marco, gli armadi della signore e l'agenda dei mondani. Si incomincia lunedì 27 maggio e sarà un crescendo di arrivi e inviti, perfomance e sorprese come quella, che si annuncia indimenticabile, dell’architetto cinese Mi Qiu che porterà nel giardino di un palazzo sul Canal Grande, a San Stae, una flying boat lunga 12 metri, composta da milioni di piccoli chiodi a forma di angelo e che sarà sospesa nell’aria a dieci metri d’altezza. 

La barca volante – tre tonnellate di materiale – arriverà a Venezia lunedì prossimo smontata e imballata in un centinaio di casse per poi essere assemblata e issata nel vuoto da una gru che, con tutta la delicatezza consentita dalle circostanze, ogni mattina la solleverà dal prato all’inglese e ogni sera la adagerà nuovamente al suolo. 

È il viaggio della seta che arriva fino in laguna, spiega Mi Qiu, già direttore artistico dell’Expo di Shangai, generazione Tienanmen, testa fine e cuore in ebollizione. L’inaugurazione, selezionatissima, sarà giovedì 30 con cocktail e visita al concept box che spiegherà il lunghissimo viaggio serico attraverso due continenti. 

Stesso giorno, ma dall’altra parte della città, all’Arsenale, la Swatch festeggerà alla grande la sua partnership con la Biennale. Per i suoi primi 30 anni, il marchio svizzero animerà una parete con i volti di 30 persone nel 2013 compiranno 30 anni, presenterà i tre nuovi orologi Art Special e, la sera, inviterà al Party Swatch Faces il cui invito è già in vetta alla lista dei must be there. 

In agenda da settimane il ricevimento a palazzo Da Mula Morosini in onore di Domingo Zapata, artista spagnolo prediletto da Leonardo Di Caprio e George Soros, uno che normalmente entra alle feste a braccetto di Lindsay Lohan e Scarlett Johansson ed è considerato dalla stampa americana the next Andy Warhol. Per lui festa il primo giugno tra il pozzo, la scalinata e i salotti affrescati del palazzo a fianco della Guggenheim. In mostra (apertura il 28 maggio fino al 15 ottobre) acrilici e tele rivestite da mosaici ispirati al “Sogno di una notte di mezza estate”. 

La Biennale, nel frattempo, ha saggiamente portato a quattro i giorni di vernice della 55. Esposizione Internazionale d'Arte (da martedì 28 a venerdì 31, dalle 10 alle 19) per cercare di non far pestare i piedi a giornalisti, critici, artisti, galleristi, curatori di musei, stilisti, imprenditori e teste coronate. 

Come quelle che affolleranno la quattro giorni di Venetian Heritage che diletterà i suoi soci in arrivo da tutto il mondo con un dinner a casa Cicogna alle Zattere il 29, l’inaugurazione a Ca’ d’Oro della mostra sui tesori del Ghetto di Venezia restaurati grazie al comitato di salvaguardia presieduto da Toto Bergamo Rossi con il contributo di Vhernier il 30, una visita in lungo e in largo alla Biennale, un salto al nuovo Spazio culturale di Louis Vuitton e festa finale in smoking a Palazzo Grimani a Santa Maria Formosa. 

Anche per Pinault saranno giorni incandescenti con la nuova mostra a Punta della Dogana e, soprattutto, l’apertura del teatrino di Palazzo Grassi: un gioiellino di storia e tecnologia chiuso da 30 anni che finalmente ritorna alla città con i suoi 225 posti e un palco estensibile. Inaugurazione il 30 maggio e poi festa ma per pochi.


Fonte: la Nuova di Venezia

venerdì 17 maggio 2013

Sicilia. Il programma de La Notte dei Musei 2013. Domani ingressi gratuiti e visite in notturna




Domani, sabato 18 maggio, torna la “Notte dei Musei”. Anche in Sicilia decine di musei statali, civici e privati, biblioteche comunali, palazzi storici e molte aree archeologiche saranno aperti in orario serale e notturno gratuitamente; in programma anche concerti, convegni, visite guidate e spettacoli. 
Di seguito il programma. E buon sabato sera!


Catania 

- “Ti aspetto a casa” 
ASHRAM (MultiKulti) 

- Visite guidate al Museo MACS di Catania 
Museo MACS 

- Un percorso unico e affascinante nelle Cucine e nei "sotterranei" magazzini del Monastero dei Benedettini 
Le Cucine e i sottostanti magazzini del Monastero dei Benedettini 

- La Notte dei Musei all'Accademia Federiciana 
Accademia Federiciana 

- Giocattoli nella notte 
Museo del giocattolo 

- Apertura straordinaria della Chiesa Monumentale di San Nicolò all'Arena 
Chiesa Monumentale di San Nicolò all’Arena 

- Apertura Straordinaria del Polo Tattile Multimediale della Stamperia Regionale Braille 
Stamperia Regionale Braille 

- Apertura straordinaria del Palazzo della Cultura a Catania 
Palazzo della Cultura 

- Apertura straordinaria del Museo Belliniano ed Emilio Greco di Catania 
Museo Belliniano ed Emilio Greco 


Messina 

Apertura del Museo Archeologico "Santi Furnari" di Tripi con visite guidate a cura dell'archeologo 
Museo Archeologico “Santi Furnari” 
Tripi

Apertura straordinaria del Castello di Milazzo 
Castello di Milazzo 
Milazzo


Palermo 

“L’infanzia di Orlandino. Antonio Pasqualino e l’Opera dei pupi” video di Matilde Gagliardo e Francesco Milo 
Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino 

Viaggio all'interno della materia 
Museo di Mineralogia 

Una notte al Museo di Palazzo Asmundo 
Palazzo Asmundo 

La Notte dei Musei alla GAM di Palermo 
Galleria d’Arte Moderna “E. Restivo” Palermo 

La Notte dei Musei all'Oratorio di S. Lorenzo di Palermo con Giacomo Serpotta 
Oratorio S. Lorenzo 

La Notte dei Musei a Palazzo Branciforte 
Palazzo Branciforte 

Concerto chitarra classica di Christian Bottone 
Galleria d’Arte Moderna “E.Restivo” Palermo

Note di memoria
Museo Camporeale 
Camporeale 

Apertura straordinaria del Museo Naturalistico "Francesco Minà Palumbo" 
Museo Naturalistico Francesco Minà Palumbo 
Castelbuono 

Apertura straordinaria del Museo Civico di Castelbuono 
Museo Civico di Castelbuono 
Castelbuono 


Siracusa 

Una notte al museo... dei pupi 
Museo Aretuseo dei pupi 

Il meglio della terra di Archimede...by night 
Arkimedeion – Museo di Archimede 


Trapani 

Notte di note al Campus Archeologico Museale - Triscina di Selinunte Castelvetrano
CAM – Campus Archeologico Museale 
Triscina di Selinunte, Castelvetrano 

Museo delle Trame - Tracce arabe nel contemporaneo 
Museo delle Trame Mediterranee 
Gibellina 

Apertura serale Castello Grifeo di Partanna 
Castello Grifeo – Museo della Preistoria del Basso Belìce 
Partanna 

"Miniere di Sicilia" fotografie di Ezio Ferreri 
Belìce/EpiCentro della Memoria Viva 
Gibellina 


Per maggiori informazioni visitate la pagina www.lanottedeimusei.it

Mille storici dell'arte a L'Aquila per la ricostruzione



Il ministro Bray, l'archeologo Salvatore Settis, Vittorio Sgarbi, ma soprattutto un piccolo esercito di storici dell'arte, dipendenti delle sovrintendenze, studiosi e media proveniente da tutta Italia. Un corteo silenzioso, quasi mille persone, tra le vie del centro storico ferito a morte dal sisma, ma dirompente nel messaggio. Mai, prima d'ora, il mondo della cultura italiano si era riunito in massa per protestare contro l'abbandono del patrimonio monumentale. E', successo, all'Aquila, grazie all'appello lanciato da Italia Nostra.
«È il primo nostro corteo nella storia della Repubblica italiana - ha detto l'ideatore dell'iniziativa, Tomaso Montanari, docente che ha guidato la manifestazione - qui è l'Italia, L'Aquila non è solo una questione dell'Abruzzo, è una questione nazionale». 
«Questi sono luoghi feriti in profondità. Sono colpito e turbato» ha detto il Ministro dei Beni Culturali, Massimo Bray. «Queste comunità sono state private della loro storia, dei loro luoghi e delle tracce della loro memoria».

Gli storici dell'arte «intendono scuotere con forza tutte le istituzioni e ogni cittadino italiano. Vogliamo ricordare che non ha paragone al mondo la tragedia di un simile centro monumentale abitato, che ancora giace distrutto, a quattro anni dal terremoto che l'ha devastato, e a quattro anni dalle scelte politiche che l'hanno condannato ad una seconda morte».
«L'Aquila è una tragedia italiana» e «oggi la comunità nazionale e la storia dell'arte è a L'Aquila per dire che il centro è un unico monumento di assoluto valore culturale, che appartiene alla nazione, e che ora la nazione deve essere al servizio de L'Aquila».


Fonte: Il Messaggero

giovedì 16 maggio 2013

Arte e bioetica si incontrano in un palazzo di Palermo . Un edificio dedicato a Flavio Beninati, morto dopo il coma



Una biblioteca con migliaia di volumi, una videoteca con tremila dvd, una web-radio, due laboratori per realizzare incisioni, terrecotte e libri d'artista, uno spazio polivalente, una collezione d'arte contemporanea, una casa editrice e spazi per artisti e giovani creativi, uno studio legale che offre assistenza gratuita nei casi di malasanità e una sala conferenze. Tutto in un unico edificio, in via Quintino Sella 35 a Palermo: qui sorge un palazzo dedicato alla cultura, tra bioetica, arte, libri e musica, progetto innovativo intitolato a Flavio Beninati, morto il 14 maggio 2006 a 33 anni, dopo un incidente che lo aveva costretto a un mese di coma. Un'idea dell'artista Manfredi Beninati, della giornalista Tiziana Lo Porto e dell'avvocato Carla Garofalo. "Durante il coma ci è stato impedito di avere contatti con lui, dopo la sua morte abbiamo ritenuto di mandare un messaggio forte per evitare che succedesse di nuovo questo, perchè riteniamo che durante il coma ci sia una coscienza, anche se minima. Abbiamo pensato di fare questa associazione di bioetica, che si occupasse prevalentemente di coscienza, minima coscienza e scuola". Dopo la nascita dell'associazione "Lettera F", totalmente autofinanziata, si è pensato di intitolare a Flavio l'intero edificio. L'Archivio Flavio Beninati si occupa di arte, architettura e design, fotografia, cinema, moda, fumetti, scienza e animazione.


Fonte: TMNews

mercoledì 15 maggio 2013

A Siracusa gli artisti sono chiamati a raccolta. Nei weekend di maggio arriva "Chiamata alle Arti 2.0. Nice to meet you"



Partita la seconda edizione di "Chiamata alle Arti". Quest'anno, il titolo scelto dagli ideatori Enzo Bauso e Davide Bramante è “Nice to meet you” e propone un programma che si distribuirà lungo tutto il mese. La manifestazione impegnerà artisti, cittadini, turisti e appassionati d’arte contemporanea, musica, cibo e divertimento, per quattro weekend consecutivi, dalle dieci del mattino fino alla mezzanotte. “Nice to meet you” prende a modello il noto film “Dogville” e lo ambienta alla Marina di Siracusa, identificando tale sito quale punto cardine, una sorta di cerniera tra la città e i turisti che approdano nella città. Tema portante del progetto è pertanto l'accoglienza, l’ospitalità, il “welcome” a quanti giungono in città per ammirare e godere delle sue bellezze.

IN COSA CONSISTE? Sarà costruita una pianta (realizzata con materiale leggero facilmente asportabile) di una immensa casa. Ogni artista sceglierà una stanza e realizzerà, nel corso delle otto giornate, ciò che più lo aggrada, preoccupandosi di accogliere, in primis, i suoi spettatori/visitatori.
Ogni artista, dopo aver scelto la tipologia di intervento, porterà con sé una sedia, una poltroncina o un divanetto e li collocherà nella sua stanza, per fare accomodare e mettere a proprio agio gli ospiti. 
“Nice to meet you” è dunque una installazione immensa, un'opera d'arte che vive e si alimenta grazie alla presenza dei suoi spettatori e di tutta la famiglia che popola la grande casa a cielo aperto.

COSA VUOLE FARE NICE TO MEET YOU? Vuole ricordare a tutti che senza arte non si può vivere. A Siracusa servono interventi per valorizzare la cultura perché di questo la città potrebbe vivere. Vuole infine ricordare, a chi di dovere, che la Marina, ingessata e imbalsamata dal cemento, è uno scempio.
Nice to meet you, dopo lo scorso weekend, vi aspetta ancora nei prossimi fine settimana di maggio.

Inoltre, per tutta la giornata di sabato 18 maggio, presso la Galleria d'arte contemporanea Montevergini di Siracusa, vi sarà Giovanni Iovane, membro e responsabile del progetto Sacs che prevede il sostegno ai giovani artisti siciliani.

martedì 14 maggio 2013

Lo stato dell'arte – Viaggio nella crisi dei musei italiani




Qual è lo stato dell'arte in Italia?
Musei, gallerie, siti archeologici, vedono i loro introiti scendere sempre di più. L'intervento pubblico, dello Stato, delle Regioni e dei Comuni, permette ancora a molte strutture di continuare ad essere aperte al pubblico. Ma i dati ci parlano di una gestione dei siti museali quanto mai discutibile. Poco più di un centinaio di milioni di euro: questi sono gli introiti di tutte le biglietterie dei musei italiani messe insieme. Da solo il Louvre di Parigi incassa il 25% in più. Siti che spesso ricevono importanti finanziamenti pubblici e sono gratuiti per il pubblico. E' il caso di un sito su due in Campania e nove su dieci in Friuli Venezia Giulia. Pagano il biglietto solo 16 milioni di utenti sul totale di 36 milioni e mezzo di visitatori. Musei e gallerie molto spesso sono gestiti da Fondazioni controllate direttamente dagli enti locali e gestite, quasi sempre, da politici senza piu' incarichi istituzionali che vengono “ricollocati” nel settore culturale. La gestione delle strutture ed anche del personale in molti casi è discutibile.

In Campania ad esempio il numero dei direttori dei musei è oltre il doppio di quello degli educatori museali, ovvero quelli che materialmente illustrano ai turisti le opere. Il numero dei custodi poi è il doppio rispetto a quello dei responsabili dei servizi educativi. Molti dei siti d'arte nel nostro paese hanno raggiunto un numero di ingressi assolutamente mortificante. In Sicilia il museo archeologico di Marianopoli nel 2011, ultimo anno di cui la Regione Sicilia è in grado di fornire i dati, ha fatto registrare la bellezza di due visitatori a settimana. Un totale di 192 l'anno. Il sito di Ravanusa invece è stato declassato. Non è più sito museale da quando nel 2009 a fronte dei 340 mila euro di spese per il personale e la manutenzione, nell'intero anno aveva avuto un solo visitatore. Ingressi e ricavi bassi a cui spesso corrispondono pero' investimenti molto importanti da parte delle amministrazioni. In Calabria ad esempio a fronte di un incasso di soli 24 mila euro del Museo Archeologico di Reggio Calabria, i costi per il restauro sono arrivati a 33 milioni di euro. Tra ingerenza della politica, fondi a pioggia e crisi degli ingressi, lo stato dell'arte in Italia non è certo dei migliori.


Fonte: www.fanpage.it

lunedì 13 maggio 2013

A Catania arriva il fine settimana di Art FaCTory 03, la fiera d'arte contemporanea "Made in Sicily".




Dal 16 al 19 maggio il Centro fieristico Le Ciminiere di Catania accoglierà Art FaCTory 03, fiera d’arte contemporanea.
Per questa terza edizione saranno ospitate gallerie d’arte contemporanea e fondazioni di grande prestigio dedicando una più ampia sezione all’editoria. La partnership con l’Art Market di Budapest vedrà anche un padiglione dedicato agli artisti e alle gallerie ungheresi nell’anno dedicato alla cultura ungherese in Italia e italiana in Ungheria.

Ad affiancare la direzione saranno i due comitati, promotore e scientifico, composti da prestigiose personalità dell’imprenditoria, dell’arte e della cultura italiana. Il comitato promotore è composto da: Marco Alemanno – fotografo; Andrea Bartoli – Presidente della fondazione Farm Cultural Park – Favara; Claudio Pescio – Direttore editoriale-responsabile Art e Dossier; Rossella Pezzino de Geronimo – imprenditrice, collezionista; Maria Cristina Busi – imprenditrice; Maria Sofia Bazan – esperta d’arte contemporanea. Mentre il comitato scientifico da: Paola Forni – galleria Forni Bologna, Franco Politano – artista, Antonio D’Amico – storico dell’arte, Virgilio Piccari – Direttore Accademia di Belle Arti di Catania.


Art FaCTory 03

16 – 19 maggio 2013

Centro Fieristico Le Ciminiere
Piazzale Asia, Catania

Inaugurazione
Vernissage Padiglione ungherese – Padiglione E4: giovedì 16 maggio ore 18.00
Inaugurazione Art FaCTory 03 – Padiglione F1: giovedì 16 maggio ore 19.00

Press Preview dedicata ai giornalisti e media: giovedì 16 maggio ore 17.30, previa prenotazione:

Relazioni Esterne e Media Relations
Art FaCTory 03
Elisa Toscano
Tel. +39 3737568363 – Office: +39 0958363299
elisa@elisatoscano.it – relazioniesterne@artfactory01.it

Orari e giorni di apertura:
venerdì 17 maggio ore 17.00 – 23.00
sabato 18 e domenica 19 maggio ore 11.00 – 23.00

L’accesso ad Art FaCTory è gratuito.È possibile registrarsi on-line o al desk accreditamento direttamente in fiera.

Info: www.artfactory03.it
Twitter: https://twitter.com/ArtFaCTory3Fair
Facebook: https://www.facebook.com/ArtFaCToryFair
Youtube: http://www.youtube.com/user/artfactoryfair?feature=mhee

Organizzazione:
Dietro le Quinte Arte
via Carcaci 19, Catania
+39 095 2180080 | mobile phone +39 3463851506 | fax +39 0955183901
fair@artfactory01.it