martedì 14 maggio 2013

Lo stato dell'arte – Viaggio nella crisi dei musei italiani




Qual è lo stato dell'arte in Italia?
Musei, gallerie, siti archeologici, vedono i loro introiti scendere sempre di più. L'intervento pubblico, dello Stato, delle Regioni e dei Comuni, permette ancora a molte strutture di continuare ad essere aperte al pubblico. Ma i dati ci parlano di una gestione dei siti museali quanto mai discutibile. Poco più di un centinaio di milioni di euro: questi sono gli introiti di tutte le biglietterie dei musei italiani messe insieme. Da solo il Louvre di Parigi incassa il 25% in più. Siti che spesso ricevono importanti finanziamenti pubblici e sono gratuiti per il pubblico. E' il caso di un sito su due in Campania e nove su dieci in Friuli Venezia Giulia. Pagano il biglietto solo 16 milioni di utenti sul totale di 36 milioni e mezzo di visitatori. Musei e gallerie molto spesso sono gestiti da Fondazioni controllate direttamente dagli enti locali e gestite, quasi sempre, da politici senza piu' incarichi istituzionali che vengono “ricollocati” nel settore culturale. La gestione delle strutture ed anche del personale in molti casi è discutibile.

In Campania ad esempio il numero dei direttori dei musei è oltre il doppio di quello degli educatori museali, ovvero quelli che materialmente illustrano ai turisti le opere. Il numero dei custodi poi è il doppio rispetto a quello dei responsabili dei servizi educativi. Molti dei siti d'arte nel nostro paese hanno raggiunto un numero di ingressi assolutamente mortificante. In Sicilia il museo archeologico di Marianopoli nel 2011, ultimo anno di cui la Regione Sicilia è in grado di fornire i dati, ha fatto registrare la bellezza di due visitatori a settimana. Un totale di 192 l'anno. Il sito di Ravanusa invece è stato declassato. Non è più sito museale da quando nel 2009 a fronte dei 340 mila euro di spese per il personale e la manutenzione, nell'intero anno aveva avuto un solo visitatore. Ingressi e ricavi bassi a cui spesso corrispondono pero' investimenti molto importanti da parte delle amministrazioni. In Calabria ad esempio a fronte di un incasso di soli 24 mila euro del Museo Archeologico di Reggio Calabria, i costi per il restauro sono arrivati a 33 milioni di euro. Tra ingerenza della politica, fondi a pioggia e crisi degli ingressi, lo stato dell'arte in Italia non è certo dei migliori.


Fonte: www.fanpage.it

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