Aumentano i visitatori (+21%) e
si riducono le risorse. È in estrema sintesi la mappa dei 21 musei pubblici costruita da «ArtEconomy24» con l'aiuto dell'Associazione dei Musei d'Arte
Contemporanea Italiani (Amaci)
come contributo all'Ottava Giornata del Contemporaneo di oggi, sabato 6
ottobre.
Amaci si propone di incrementare il numero degli aderenti (27 ad oggi) e di
potenziare l'azione locale dell'Associazione e dei Musei associati, al fine di
incentivare lo sviluppo del tessuto culturale territoriale come ogni anno ha
aperto le porte gratuitamente in ogni angolo del Paese e ha presentato artisti
e nuove idee attraverso mostre, laboratori, eventi e conferenze con il sostegno
della Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l'Architettura e
l'Arte Contemporanee del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.
Con il sondaggio ArtEconomy24 - attraverso interviste ai direttori dei musei ha cercato di fare il punto, alla luce della crisi, della situazione gestione e delle collezioni dei musei del contemporaneo. Nessun confronto, ogni istituzione ha sue caratteristiche e, soprattutto, una governante diversa. Unico fattor comune: non essere musei statali, ma comunque pubblici collegati, nella maggior parte dei casi, agli enti locali e al territorio. Queste istituzioni, nonostante le difficoltà economiche, hanno arricchito le loro collezioni, proposto mostre e lavorato intensamente alla riduzione dei costi e al fundraising.
Ma andiamo con ordine. Il budget ordinario 2012 nella maggior parte dei musei si è ridotto dal 5% fino al 50%. La capacità di generare risorse proprie – attraverso biglietteria, utilizzo spazi, servizi aggiuntivi, ecc - può aumentare e in molti i musei hanno potenziato l'attività di fundraising o intendono potenziarlo. Amaci – su un campione di 23 musei pubblici sui suoi 27 associati – ha dichiarato che l'autofinanziamento ammonta complessivamente a 19,5 milioni, pari al 34% delle risorse complessive, considerando che dal fronte pubblico arrivano 37,250 milioni.
L'inchiesta di «ArtEconomy24» mostra la capacità dei musei di un maggiore coinvolgimento dei privati in qualità di finanziatori, sponsor, partner di progetti culturali. Gli enti locali – regioni, province e comuni o direttamente il Mibac per alcune Fondazioni - sono per fortuna ancora molto presenti nel sostegno ai musei, ma dovrebbero condividere sempre di più le strategie degli enti atte a cercare nei privati nuove risorse.
Il nodo della governance viene alla ribalta: chi siede in consiglio, chi mette i soldi e chi comanda?
Pubblico e privato dovrebbero potenziarsi a vicenda, ma non esiste un modello ideale. L'Amaci intende mettere a fattor comune best practices gestionali al fine di migliorare la qualità delle gestioni.
Alla luce della crisi e di minori risorse pubbliche ogni museo ha di fronte problemi di budget: elemento comune non conoscere le disponibilità finanziarie dell'anno in corso per le attività culturali, ciò rende la programmazione estremamente difficile. All'estero di solito i musei lavorano su budget triennali.
Molti musei si attendono per il 2013 una riduzione dei bilanci preventivi o in linea con il 2012 e, in casi eccezionali in aumento (Pecci, Maxxi). Ma c'è bisogno di fare rete e metter a fattor comune sul territorio i costi di back office. Il Museion di Bolzano, in vista di ulteriori riduzione dei fondi pubblici, ha in programma la riduzione dei costi fissi - quelli di struttura e l'ottimizzazione dei processi produttivi interni -, e intende potenziare le collaborazioni già in atto con altre istituzioni per ridurre i costi di produzione delle mostre e delle pubblicazioni. Situazione di stallo per il Macro (il suo direttore Bartolemo Pietromarchi è appena stata nominato curatore del Padiglione Italia a Venezia), ancora in regime provvisorio di bilancio pubblico, attinge prevalentemente da risorse private e punta a razionalizzare le disponibilità e gli interventi. Sino a quando non verrà approvato il bilancio previsionale 2013 non sarà possibile sapere il livello di risorse disponibili, a venir in soccorso alcune importanti partnership private consolidate negli anni precedenti.
Per il Mart i contributi pubblici quest'anno ammontano a 8,3 milioni, ma in previsione c'è una riduzione del 5% per il 2013, per contro si riduce il budget ordinario nel 2012 che si attesta a 11,3 milioni in calo del 10% sul 2011. I privati continuano a sostenere le attività del Mart, anche se in questo ultimo periodo hanno risentito della situazione congiunturale. In futuro il Mart prevede una stretta collaborazione con gli altri musei della Provincia di Trento per la gestione comune degli aspetti amministrativi e tecnici per razionalizzare i costi di back office.
In controtendenza il Man di Nuoro che nel 2012 ha ricevuto circa 500mila euro di contributi pubblici (Regione e Provincia), risorse che nel 2013 dovrebbero salire a 1,3 milioni, di cui uno dal pubblico e il resto dai privati, in particolare dalla Fondazione Banco di Sardegna. Per il futuro il museo ha intenzione di potenziare il fundraising e la ricerca di partner. Per il Maga l'attività di fundraising ha ottenuto gli stessi risultati degli anni precedenti: un successo in tempi di crisi.
Sul fronte dell'organico, in generale, i musei non hanno effettuato riduzioni del personale dipendente, ma non hanno sostituito i pensionamenti. Chi purtroppo ha dovuto effettuare tagli è stato il Maga di Gallarate che in primavera è intervenuto sul personale scientifico, negli addetti ai dipartimenti educazione museale e mostre/eventi (5 unità) e sull'orario (con l'introduzione dei contratti part-time), questo ha permesso di assumere il personale a tempo indeterminato (2 unità) e determinato (8 unità). In altri musei non sono stati rinnovati i contratti a tempo determinato in scadenza e i molti pensionamenti non sono stati sostituiti da nuova forza lavoro e di fatto si è verificata una riduzione dell'organico.
Se le collezioni dei musei di arte contemporanea non hanno subito uno stop, in alcuni casi, invece, qualche sacrificio è toccato alle scelte e alla programmazione curatoriale. In generale i programmi sono stati confermati, ma sulla base di una maggior consapevolezza delle risorse economiche a disposizione, in seguito anche alle esperienze recenti che per alcuni musei ha significato una drastica riduzione dell'attività espositiva (MaMbo) o si porrà nel 2013 (Gam di Torino). Non sono mancate tuttavia, anche nel 2012, le cancellazioni, la riduzione della programmazione culturale per mancanza di fondi e una maggior attenzione ai costi di comunicazioni e di pubblicazione dei cataloghi.
Nel 2012 la programmazione dei musei è stata quindi pianificata senza sorprese, ma in base alle previsioni di bilancio e con l'aiuto degli sponsor. Nonostante minori risorse è in aumento il patrimonio museale. L'ampliamento della collezione è stato effettuato soprattutto grazie all'intervento dei privati, in particolare degli sponsor nei casi di acquisti, o di donazioni private e non sono mancate numerose donazioni da parte degli stessi artisti. Il Polo del Novecento a Milano, per esempio, non ha rinunciato ai progetti culturali e alle mostre e ha ampliato la collezione con il sostegno dei privati. In collezione sono entrate, con un prezzo totale di 250mila euro tre opere di Luciano Fabbro, una di Carol Rama per un importo di 30mila euro. Inoltre il museo guidato da Marina Pugliese ha potuto beneficiare di alcune donazioni tra cui 15 opere della collezione Claudia Gian Ferrari. Per il MaGA di Gallarate, guidato da Emma Zanella, le mostre sono state occasione per la produzione di nuovi lavori (ad esempio, Massimo Bartolini, Bianco e Valente, Maik e Dirk Loebbert) o per lo studio di archivi storici e di importanti collezioni. Con la mostra «Long Play», finanziata dal Premio Nazionale Città di Gallarate, dal MaGA e da Fondazione Cariplo, dedicata a sei artisti under 35 cui sono state prodotte e acquisiste un'opera ciascuno.
Nel corso del 2012 la collezione permanente del MAMbo, solo per citare alcuni musei, è stata ampliata con opere di Bridget Baker e Plamen Dejanoff, acquistate con residui provenienti da gestioni di anni precedenti, in collezione sono entrate opere di Marco Gastini e Massimo Kaufmann, donate dagli artisti. Entro la fine del 2012 è prevista l'acquisizione di opere di Jesse Ash e Mike Bidlo.
E per il futuro? La dirigenza museale è consapevole che il contesto congiunturale e operativo sarà ancora pieno di difficili sfide, ma ciò che viene richiesto è di poter contare su una programmazione seria, a lungo termine, capace di valorizzare le risorse interne, in quanto unico mezzo per trovare stabilità e prospettive di crescita (MAGA). I 21 direttori dei musei intervistati da «ArtEconomy24» si impegnano a ridurre i costi fissi, ottimizzare la produttività (Museion), coinvolgere maggiormente i privati e le aziende, la città e le istituzioni internazionali, rafforzare l'attività di ricerca e allargare il pubblico (MAXXI). C'è poi chi come il MUSMA di Matera cerca un giovane curatore, possibilmente del Sud; mentre la Fondazione MUVE di Venezia intende riportare Ca' Pesaro al ruolo di grande museo del Novecento e incrementarne le collezioni permanenti (Rauschenberg dalla collezione Sonnabend) così come anche il Museo di Castel Sant'Elmo di Napoli. Il MACRO attende la trasformazione in fondazione, il Man di Nuoro di accrescere gli spazi, la collezione e gli eventi in programma e, infine, Palazzo Fabroni a Pistoia di entrare nel progetto di sviluppo comunale.
Con il sondaggio ArtEconomy24 - attraverso interviste ai direttori dei musei ha cercato di fare il punto, alla luce della crisi, della situazione gestione e delle collezioni dei musei del contemporaneo. Nessun confronto, ogni istituzione ha sue caratteristiche e, soprattutto, una governante diversa. Unico fattor comune: non essere musei statali, ma comunque pubblici collegati, nella maggior parte dei casi, agli enti locali e al territorio. Queste istituzioni, nonostante le difficoltà economiche, hanno arricchito le loro collezioni, proposto mostre e lavorato intensamente alla riduzione dei costi e al fundraising.
Ma andiamo con ordine. Il budget ordinario 2012 nella maggior parte dei musei si è ridotto dal 5% fino al 50%. La capacità di generare risorse proprie – attraverso biglietteria, utilizzo spazi, servizi aggiuntivi, ecc - può aumentare e in molti i musei hanno potenziato l'attività di fundraising o intendono potenziarlo. Amaci – su un campione di 23 musei pubblici sui suoi 27 associati – ha dichiarato che l'autofinanziamento ammonta complessivamente a 19,5 milioni, pari al 34% delle risorse complessive, considerando che dal fronte pubblico arrivano 37,250 milioni.
L'inchiesta di «ArtEconomy24» mostra la capacità dei musei di un maggiore coinvolgimento dei privati in qualità di finanziatori, sponsor, partner di progetti culturali. Gli enti locali – regioni, province e comuni o direttamente il Mibac per alcune Fondazioni - sono per fortuna ancora molto presenti nel sostegno ai musei, ma dovrebbero condividere sempre di più le strategie degli enti atte a cercare nei privati nuove risorse.
Il nodo della governance viene alla ribalta: chi siede in consiglio, chi mette i soldi e chi comanda?
Pubblico e privato dovrebbero potenziarsi a vicenda, ma non esiste un modello ideale. L'Amaci intende mettere a fattor comune best practices gestionali al fine di migliorare la qualità delle gestioni.
Alla luce della crisi e di minori risorse pubbliche ogni museo ha di fronte problemi di budget: elemento comune non conoscere le disponibilità finanziarie dell'anno in corso per le attività culturali, ciò rende la programmazione estremamente difficile. All'estero di solito i musei lavorano su budget triennali.
Molti musei si attendono per il 2013 una riduzione dei bilanci preventivi o in linea con il 2012 e, in casi eccezionali in aumento (Pecci, Maxxi). Ma c'è bisogno di fare rete e metter a fattor comune sul territorio i costi di back office. Il Museion di Bolzano, in vista di ulteriori riduzione dei fondi pubblici, ha in programma la riduzione dei costi fissi - quelli di struttura e l'ottimizzazione dei processi produttivi interni -, e intende potenziare le collaborazioni già in atto con altre istituzioni per ridurre i costi di produzione delle mostre e delle pubblicazioni. Situazione di stallo per il Macro (il suo direttore Bartolemo Pietromarchi è appena stata nominato curatore del Padiglione Italia a Venezia), ancora in regime provvisorio di bilancio pubblico, attinge prevalentemente da risorse private e punta a razionalizzare le disponibilità e gli interventi. Sino a quando non verrà approvato il bilancio previsionale 2013 non sarà possibile sapere il livello di risorse disponibili, a venir in soccorso alcune importanti partnership private consolidate negli anni precedenti.
Per il Mart i contributi pubblici quest'anno ammontano a 8,3 milioni, ma in previsione c'è una riduzione del 5% per il 2013, per contro si riduce il budget ordinario nel 2012 che si attesta a 11,3 milioni in calo del 10% sul 2011. I privati continuano a sostenere le attività del Mart, anche se in questo ultimo periodo hanno risentito della situazione congiunturale. In futuro il Mart prevede una stretta collaborazione con gli altri musei della Provincia di Trento per la gestione comune degli aspetti amministrativi e tecnici per razionalizzare i costi di back office.
In controtendenza il Man di Nuoro che nel 2012 ha ricevuto circa 500mila euro di contributi pubblici (Regione e Provincia), risorse che nel 2013 dovrebbero salire a 1,3 milioni, di cui uno dal pubblico e il resto dai privati, in particolare dalla Fondazione Banco di Sardegna. Per il futuro il museo ha intenzione di potenziare il fundraising e la ricerca di partner. Per il Maga l'attività di fundraising ha ottenuto gli stessi risultati degli anni precedenti: un successo in tempi di crisi.
Sul fronte dell'organico, in generale, i musei non hanno effettuato riduzioni del personale dipendente, ma non hanno sostituito i pensionamenti. Chi purtroppo ha dovuto effettuare tagli è stato il Maga di Gallarate che in primavera è intervenuto sul personale scientifico, negli addetti ai dipartimenti educazione museale e mostre/eventi (5 unità) e sull'orario (con l'introduzione dei contratti part-time), questo ha permesso di assumere il personale a tempo indeterminato (2 unità) e determinato (8 unità). In altri musei non sono stati rinnovati i contratti a tempo determinato in scadenza e i molti pensionamenti non sono stati sostituiti da nuova forza lavoro e di fatto si è verificata una riduzione dell'organico.
Se le collezioni dei musei di arte contemporanea non hanno subito uno stop, in alcuni casi, invece, qualche sacrificio è toccato alle scelte e alla programmazione curatoriale. In generale i programmi sono stati confermati, ma sulla base di una maggior consapevolezza delle risorse economiche a disposizione, in seguito anche alle esperienze recenti che per alcuni musei ha significato una drastica riduzione dell'attività espositiva (MaMbo) o si porrà nel 2013 (Gam di Torino). Non sono mancate tuttavia, anche nel 2012, le cancellazioni, la riduzione della programmazione culturale per mancanza di fondi e una maggior attenzione ai costi di comunicazioni e di pubblicazione dei cataloghi.
Nel 2012 la programmazione dei musei è stata quindi pianificata senza sorprese, ma in base alle previsioni di bilancio e con l'aiuto degli sponsor. Nonostante minori risorse è in aumento il patrimonio museale. L'ampliamento della collezione è stato effettuato soprattutto grazie all'intervento dei privati, in particolare degli sponsor nei casi di acquisti, o di donazioni private e non sono mancate numerose donazioni da parte degli stessi artisti. Il Polo del Novecento a Milano, per esempio, non ha rinunciato ai progetti culturali e alle mostre e ha ampliato la collezione con il sostegno dei privati. In collezione sono entrate, con un prezzo totale di 250mila euro tre opere di Luciano Fabbro, una di Carol Rama per un importo di 30mila euro. Inoltre il museo guidato da Marina Pugliese ha potuto beneficiare di alcune donazioni tra cui 15 opere della collezione Claudia Gian Ferrari. Per il MaGA di Gallarate, guidato da Emma Zanella, le mostre sono state occasione per la produzione di nuovi lavori (ad esempio, Massimo Bartolini, Bianco e Valente, Maik e Dirk Loebbert) o per lo studio di archivi storici e di importanti collezioni. Con la mostra «Long Play», finanziata dal Premio Nazionale Città di Gallarate, dal MaGA e da Fondazione Cariplo, dedicata a sei artisti under 35 cui sono state prodotte e acquisiste un'opera ciascuno.
Nel corso del 2012 la collezione permanente del MAMbo, solo per citare alcuni musei, è stata ampliata con opere di Bridget Baker e Plamen Dejanoff, acquistate con residui provenienti da gestioni di anni precedenti, in collezione sono entrate opere di Marco Gastini e Massimo Kaufmann, donate dagli artisti. Entro la fine del 2012 è prevista l'acquisizione di opere di Jesse Ash e Mike Bidlo.
E per il futuro? La dirigenza museale è consapevole che il contesto congiunturale e operativo sarà ancora pieno di difficili sfide, ma ciò che viene richiesto è di poter contare su una programmazione seria, a lungo termine, capace di valorizzare le risorse interne, in quanto unico mezzo per trovare stabilità e prospettive di crescita (MAGA). I 21 direttori dei musei intervistati da «ArtEconomy24» si impegnano a ridurre i costi fissi, ottimizzare la produttività (Museion), coinvolgere maggiormente i privati e le aziende, la città e le istituzioni internazionali, rafforzare l'attività di ricerca e allargare il pubblico (MAXXI). C'è poi chi come il MUSMA di Matera cerca un giovane curatore, possibilmente del Sud; mentre la Fondazione MUVE di Venezia intende riportare Ca' Pesaro al ruolo di grande museo del Novecento e incrementarne le collezioni permanenti (Rauschenberg dalla collezione Sonnabend) così come anche il Museo di Castel Sant'Elmo di Napoli. Il MACRO attende la trasformazione in fondazione, il Man di Nuoro di accrescere gli spazi, la collezione e gli eventi in programma e, infine, Palazzo Fabroni a Pistoia di entrare nel progetto di sviluppo comunale.
Fonte: ArtEconomy24
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