mercoledì 16 gennaio 2013

Quanti borghi da restaurare in Sicilia!




Mentre le «Case a 1 euro» lanciate da Vittorio Sgarbia Salemi sono in stand by dopo il commissariamento del Comune, un altro paese del Belice, Poggioreale (Tp), ha deciso di scommettere, con un investimento stimato di 125 milioni di euro, sulla rivitalizzazione dell’antico borgo ridotto dal sisma del 1968 a fantasma urbano di una realtà ormai interrotta e interamente ricostruito più a valle. Le «Linee guida per il recupero della bellezza del paese antico», che portano la firma dell’architetto Lelio Oriano Di Zio, già autore di quelle per Salemi, sono state approvate il 22 novembre scorso e saranno presentate in occasione dell’anniversario del sisma che nella notte tra il 14 e il 15 gennaio di 45 anni fa colpì il comprensorio. Precedute da una «Carta della qualità» «in cui vengano esplicitate, spiega Di Zio, le scelte politiche di medio e lungo periodo, indirizzate a perseguire obiettivi di conservazione, recupero e rivitalizzazione anche del contesto», le linee guida indicano le modalità d’intervento (materiali compatibili, tecniche costruttive premoderne ecc.), le azioni per attrarre investimenti privati e gli strumenti per attivare e gestire la cessione e/o concessione del patrimonio. Lo strumento individua, inoltre, macrozone (a conservazione e recupero integrale, a trasformazione controllata e a parco a rudere) e indica per ogni contesto le azioni consentite, vietate e valutabili.

Tra gli altri Comuni siciliani che si segnalano per il recupero dei centri storici, ci sono, tutti su progetto della Mediterranea Engineering di Palermo, Palazzolo Acreide (Sr), sito Unesco, dove nel novembre scorso sono iniziati i lavori di riqualificazione urbana del quartiere Lenza Orologio (2,5 milioni di euro); San Piero Patti (Me), che prevede un’analoga destinazione residenziale dell’anticoquartiere Arabite (1 milione) e Sambuca di Sicilia (Ag), dove il committente, qui privato (Coretur srl, 4 milioni), intende convertire in residenze turistico-alberghiere gli immobili del quartiere Saraceno, attorno al castello di Zabuth (1050 ca). Interessante a Favara (Ag) Farm Cultural Park, ideato nel 2010 da Andrea Bartoli, notaio e collezionista d’arte, che ha scommesso sulla ristrutturazione di un quartiere di circa 10mila mq per creare un distretto culturale e turistico contemporaneo. Il progetto, che in futuro coinvolgerà anche altri rioni, presentato all’ultima Biennale di Venezia, ha già avuto la sua vetrina in istituzioni museali e fondazioni private italiane e straniere, e ha vinto il premio Federculture come miglior progetto privato sul territorio nazionale.
Infine, tra i tanti luoghi candidabili a essere riqualificati, c’è il borgo della Cunziria a Vizzini, spettacolare, e in stato di abbandono. Un’assurdità: il paese ha puntato tantissimo sulla valorizzazione dei luoghi letterari di Giovanni Verga, ma poi dimentica proprio quelli della Cavalleria Rusticana.


Fonte: Il Giornale dell'Arte

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