Mentre le «Case a 1 euro» lanciate da Vittorio
Sgarbia Salemi sono in stand by dopo il
commissariamento del Comune, un altro paese del Belice, Poggioreale (Tp), ha deciso di scommettere, con un
investimento stimato di 125
milioni di euro, sulla rivitalizzazione dell’antico borgo
ridotto dal sisma del 1968 a fantasma urbano di una realtà ormai
interrotta e interamente ricostruito più a valle. Le «Linee guida per il recupero della bellezza del
paese antico», che portano la firma dell’architetto Lelio
Oriano Di Zio, già autore di quelle per Salemi, sono state
approvate il 22 novembre scorso e saranno presentate in occasione dell’anniversario del sisma che nella notte tra il
14 e il 15 gennaio di
45 anni fa colpì il comprensorio. Precedute da una «Carta della qualità» «in cui vengano esplicitate, spiega
Di Zio, le scelte politiche di medio
e lungo periodo, indirizzate a perseguire obiettivi di conservazione, recupero
e rivitalizzazione anche del contesto», le linee guida indicano le
modalità d’intervento (materiali compatibili, tecniche costruttive premoderne
ecc.), le azioni per attrarre investimenti privati e gli strumenti per attivare
e gestire la cessione e/o concessione del patrimonio. Lo strumento individua,
inoltre, macrozone (a conservazione e recupero integrale, a trasformazione
controllata e a parco a rudere) e indica per ogni contesto le azioni
consentite, vietate e valutabili.
Tra gli altri Comuni siciliani che si segnalano per il recupero dei centri
storici, ci sono, tutti su progetto della Mediterranea Engineering di Palermo, Palazzolo
Acreide (Sr), sito Unesco, dove nel novembre scorso sono
iniziati i lavori di riqualificazione urbana del quartiere
Lenza Orologio (2,5
milioni di euro); San Piero Patti (Me), che
prevede un’analoga destinazione residenziale dell’anticoquartiere Arabite (1 milione) e Sambuca
di Sicilia (Ag), dove il committente, qui privato (Coretur srl,
4 milioni), intende convertire in residenze turistico-alberghiere gli immobili
del quartiere Saraceno, attorno al
castello di Zabuth (1050 ca). Interessante a Favara (Ag) Farm Cultural Park,
ideato nel 2010 da Andrea Bartoli, notaio e collezionista d’arte, che ha
scommesso sulla ristrutturazione di un quartiere di circa 10mila mq per creare
un distretto culturale e turistico contemporaneo. Il progetto, che in futuro
coinvolgerà anche altri rioni, presentato all’ultima Biennale di Venezia, ha
già avuto la sua vetrina in istituzioni museali e fondazioni private italiane e
straniere, e ha vinto il premio Federculture come miglior progetto privato sul
territorio nazionale.
Infine, tra i tanti luoghi candidabili a essere riqualificati, c’è il borgo
della Cunziria a Vizzini, spettacolare, e in stato di
abbandono. Un’assurdità: il paese ha puntato tantissimo sulla valorizzazione
dei luoghi letterari di Giovanni Verga, ma poi dimentica proprio quelli della
Cavalleria Rusticana.
Fonte: Il Giornale dell'Arte