Un mercato in crescita grazie a quotazioni meno irraggiungibili e alla sua vocazione pop. E intanto si moltiplicano le kermesse dedicate tutte o in parte al settore. Da Miami a Milano.
L’opera d’arte che ha fatto della
riproducibilità la sua stessa ragione non perde il suo fascino. Anzi, lo
guadagna. La fotografia è l’oggetto d’arte che più ci si può permettere ed è
ormai alla conquista del mercato. Dagli scatti d’autore al reportage, dalle stampe
vintage alla post-produzione, dal bianco e nero ai fotomontaggi. È una galassia
complessa e insieme ipnotica.
Un mondo per addetti ai lavori a caccia di
esemplari rari o di maestri, ma anche per neofiti attratti da una forma d’arte
che ha due grandi vantaggi: costi (in media) più contenuti e aspetto glamour di
una ricerca estetica (spesso) virata verso funzioni di arredo o decoro. Parole
che fanno arricciare il naso agli esperti del settore. Ma spiegano bene i
valori aggiunti della fotografia che stanno scaldando il mercato e accendendo
le luci su una serie di fiere deputate totalmente al mezzo. Come la celebre e
storica Paris Photo oppure la neonata Photo London; o, ancora, il MIA di
Milano. Ma a questo circuito di kermesse a tema, si sono affiancate, negli
ultimi anni, le grandi fiere di arte moderna e contemporanea. Da Miami a
Basilea, con Art Basel, da Arco Madrid fino al milanese MiArt, gli stand di
fotografia sono aumentati, affiancandosi a quelli tradizionali e scalando le
offerte. La sensazione è che non esista più la vecchia scissione fra gallerie
che trattano esclusivamente foto e quelle che affondano sui generi classici. È
un panorama misto, specchio di una nuova ripartizione del mercato.
Il periodo buio della crisi sembra aver infatti
favorito questo ambito, complici le quotazioni più accessibili, rispetto
all’effetto intimidatorio di capolavori dai prezzi astronomici. Un fattore che
rende democratica l’arte dell’obiettivo è certamente la logica delle tirature,
simile a quella della stampa d’arte; si possono acquistare nomi big con valori
proporzionati al numero di esemplari in circolo. La cosa non pregiudica la
qualità del pezzo, che rimane autografo ma più pop; esattamente come le
litografie di Miró rispetto ai suoi quadri: sono multipli, ma firmati. E il
ventaglio dei prezzi è ampio. Basti pensare al genere amatissimo delle foto di
moda e i ritratti delle star, il cosiddetto "fashion". Helmut Newton
da Sotheby’s ha incassato di recente un world record di 670mila euro per un
poker delle sue supermodel senza veli. Sul fronte italiano, i nomi storici più
amati sono Luighi Ghirri, Olivo Barbieri, Mario Giacomelli.
Estratto da un articolo di Chiara
Gatti per “Repubblica”
Luigi Ghirri |
Mario Giacomelli |
Olivo Barbieri |
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